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Dal 9 al 17 luglio 2017 io e altri quattro ragazzi, Ester Zotti, Valeria Sardi, Silvia Zotti e Stefano Maraschi accompagnati da Paolo Festa, siamo partiti per un’esperienza Erasmus+ a Purchena in Spagna. Durante il viaggio, tra voli, treni e pullman, abbiamo incontrato i nostri compagni d’avventura, cioè cinque ragazzi rumeni, cinque polacchi e molti altri spagnoli accompagnati dai loro tutor, in quanto l’età dei partecipanti era compresa tra i 14 e i 17 anni e quindi abbiamo avuto la supervisione di almeno un maggiorenne per nazione.
Il tema di questo scambio era l’Europa e quanto ognuno di noi si sentisse davvero Europeo, e il compito della settimana era quello di creare un video con le foto e i filmati registrati ogni giorno, di
realizzare un graffito che potesse rappresentare al meglio il nostro continente e di comporre, e poi cantare, una canzone. Inoltre ogni mattina abbiamo avuto momenti di condivisione in cui mettavamo in pratica alcuni ice-breakers, ovvero “giochi per rompere il ghiaccio”. Per poter essere pronti al meglio per lo scambio, io e gli altri italiani ci siamo incontrati più volte prima di partire per raccogliere le idee e preparare i giochi di conoscenza che in seguito avremmo dovuto presentare. Una delle fatiche da affrontare è stata dover spiegare le attività in inglese e dover sempre parlare cosi anche nei momenti liberi. Oltre ad aver lavorato molto per ottenere un buon risultato alla fine della settimana, ci siamo anche divertiti e abbiamo avuto la possibilità di visitare Almeria, una città importante che si trova sul mare e questo ci ha permesso di fare anche un tuffo. Ma questa non è stata l’unica gita a cui abbiamo preso parte perché un pomeriggio siamo stati in una piscina naturale a Cela. Uno dei momenti più belli è stato anche quello della cena interculturale in cui ogni nazione ha preparato dei piatti tipici da far assaggiare agli altri partecipanti.
Devo ringraziare la Fondazione Istituto Morcelliano per avermi permesso di prendere parte a questo Erasmus+, che mi ha dato la possibilità di vedere una piccola parte della Spagna e del
modo di vivere dei suoi abitanti, così calorosi ed accoglienti, pronti a condividere anche il poco che hanno e questo scambio mi ha permesso anche di stringere nuovi legami di amicizia che
ancora oggi a distanza sono rimasti ben saldi. Devo ammettere che inizialmente tutti hanno dovuto superare le prime difficoltà, come l’adattamento e la propria timidezza, ma poi siamo
diventati un gruppo unito di amici, che si sentono tutti fratelli, tutti europei, che era l’obiettivo da raggiungere.
Elisa Faglia