Dal 27 aprile al 4 maggio 2025 si è svolto a Xàtiva, in Spagna, il progetto Erasmus+ “Never Walk Alone”, promosso nell’ambito del programma europeo Youth e incentrato sul tema della salute mentale tra i giovani. A rappresentare l’Italia è stata l’associazione Youmore, che ha selezionato
me e altri quattro ragazzi per partecipare a questa intensa e significativa esperienza internazionale.
Al nostro arrivo a Xàtiva, abbiamo subito incontrato i gruppi provenienti da Lituania, Spagna, Portogallo, Bulgaria e Romania. Fin dal primo giorno si è creato un legame speciale: un’armonia autentica, fatta di sorrisi, ascolto e voglia di conoscersi. Giorno dopo giorno quel rapporto si è trasformato in qualcosa di più profondo, fino a diventare una vera e propria piccola famiglia. Un ambiente sano, sereno e rispettoso, dove ognuno ha potuto esprimersi liberamente, senza timori o giudizi.
Questo clima così positivo è stato possibile anche grazie al prezioso lavoro dei facilitatori, che hanno guidato il progetto con grande umanità, competenza e sensibilità. Il tema della salute mentale, spesso ancora vissuto come un tabù, è stato affrontato con cura attraverso workshop, discussioni di gruppo e momenti di riflessione che ci hanno aiutato a guardare dentro di noi e a confrontarci con gli altri.
Uno degli elementi più efficaci sono stati gli energizer, attività brevi e dinamiche che hanno stimolato la nostra energia e il nostro spirito di gruppo. Attraverso il movimento, il gioco e la risata abbiamo imparato a ricaricarci a vicenda e a creare connessioni più profonde.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale, posso dire che Never Walk Alone è stato molto più di un semplice scambio culturale: è stato un viaggio interiore. I facilitatori, con una delicatezza straordinaria, sono riusciti a metterci a nostro agio, spingendoci ad aprirci con persone inizialmente sconosciute, senza mai sentirci giudicati. Ricorderò sempre il workshop in cui abbiamo avuto l’opportunità di parlare con un compagno di viaggio dei nostri pensieri più intimi, delle nostre insicurezze e delle emozioni che spesso teniamo nascoste. Un esercizio potente, che mi ha fatto sentire ascoltato e accolto.
Un altro momento particolarmente significativo è stato il laboratorio sulla tecnica del grounding. Inizialmente l’ho sottovalutata, ma si è rivelata un’esperienza sorprendente. Camminare a piedi nudi sul suolo, riconnettersi con la natura, sentire il contatto diretto con la terra… tutto questo mi ha permesso di rallentare, di ascoltare il mio corpo e di ritrovare equilibrio. Mi ha fatto capire quanto spesso perdiamo il contatto con ciò che conta davvero, distratti da pensieri superficiali che ci allontanano da noi stessi.
In conclusione, Never Walk Alone non è stato solo un titolo, ma una promessa mantenuta. Nessuno di noi ha camminato da solo in quei giorni a Xàtiva: ci siamo sostenuti, ascoltati, aiutati a vicenda. E adesso, anche se siamo tornati nei nostri Paesi, portiamo con noi un pezzo di quella famiglia, un bagaglio emotivo ricco di esperienze, abbracci e consapevolezze. Perché nella vita, a volte, basta davvero poco per sentirsi meno soli: uno sguardo, una parola, o semplicemente… qualcuno che cammina al tuo fianco.
Articolo scritto da Marco con il resto del team italiano composto da Giuseppe, Jessica, Matilde e Antonella