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Il 25 Novembre siamo partiti dall’Italia diretti a Goteborg, città svedese affacciata sul Mare del Nord, per partecipare alla prima parte di un training course incentrato sull “effective communication for peace”. Ad attenderci un bel sole che già nel primo pomeriggio sembrava volgere al tramonto, e che non ha tardato ad abbandonarci senza farsi più rivedere per il resto della nostra permanenza, ma cosa potevamo pretendere a Novembre in Svezia? :)).
Dopo aver trascorso una notte in un ostello non distante dal centro, il giorno seguente abbiamo raggiunto l’hotel che avrebbe ospitato per una settimana il corso e i diversi partecipanti dei quali al momento sapevamo solamente nomi e nazionalità. Una volta raggiunte le nostre stanze abbiamo conosciuto i nostri compagni non solo di stanza ma anche di avventura. “Io sono con una ragazza Polacca”, “La mia compagna di stanza viene dalla Bulgaria” ecco le prime frasi che ci siamo scambiati durante la cena, l’ultima che abbiamo trascorso parlando solo italiano! Beh, non ci siamo ancora presentati, noi siamo il gruppo italiano e più precisamente Sara, Maura, Marco e Alice. Un aggettivo per descriverci? Decisamente rumorosi, soprattutto in Svezia dove il nostro tono di voce e i nostri modi sono considerati molto “vivaci”.
Il giorno seguente ha preso il via il progetto. Coordinate da tre responsabili decisamente qualificate, le attività si dividevano in energizers, workshop e veri e propri training che si protraevano fino al tardo pomeriggio, quando inutile dirlo, il sole ci aveva già salutato da parecchie ore. Ottimi coordinatori e un gruppo variegato ed interessante, persone curiose con la voglia di mettersi in gioco ed apprendere. Ottimi presupposti per un’esperienza indelebile. Abbiamo infatti imparato molto sulla comunicazione sia verbale che non verbale durante le sessioni di lavoro sempre differenti. Abbiamo scoperto che camminare o sedere in una certa maniera può dire di noi molto più di tutte le parole del mondo, abbiamo imparato ad affrontare un conflitto, a dibattere rispetto temi molto seri e delicati, a rapportarci a persone appartenenti a culture diverse, a parlare in pubblico e molto altro, impossibile condensare tutto in poche parole.
Le giornate si concludevano sempre con le serate di presentazione dei differenti paesi partecipanti durante le quali abbiamo potuto assaggiare cibi tipici, provare a danzare balli tradizionali, cantare insieme in diverse lingue, vedere video e fotografie di posti mai visitati prima, ma che da ora hanno un posto d’onore nella nostra bucket list: Bulgaria, Ucraina, Bielorussia, Polonia, Azerbaigian e Georgia, meta della seconda parte del progetto. Abbiamo avuto a disposizione una giornata libera per visitare la città, la magia del Natale si respirava in ogni via ma in particolare nel parco di Liseberg con le sue attrazioni e le luci natalizie che addobbavano ogni angolo. Fantastico l’arcipelago costituito di tante piccole isolette molto tipiche e tradizionali raggiungibili con un battello. Porteremo nel cuore ogni attimo di questa meravigliosa esperienza, così come ogni persona incontrata in questa settimana, perché anche se le giornate erano dense di lavori e l’agenda fitta di impegni, ogni attimo libero, ogni pausa caffè erano un’occasione per conoscersi meglio, per raccontare un pezzetto delle nostra vita e per ascoltare quella degli altri. Siamo usciti dalla nostra comfort zone e questo è ciò che abbiamo guadagnato!